Finalmente, dopo mesi che é uscito, sono riuscito a vedere Margini. Non senza difficoltà perché ho dovuto trovare il DVD per vie traverse, ma alla fine ce l'ho fatta e l'ho visto.
(Un momento stra-punk, indivina qual'é quello stronzo che poi abbandona gli amici)
Margini parla di tre ragazzi che suonano musica Punk a Grosseto, che poi é dove sono nato cresciuto e ho abitato molto tempo. Quindi ero ansioso di vederlo perché raramente esce un film sulla mia città, ancora più é ispirato a varie persone che conosco nella vita reale. I tre protagonisti decidono di organizzare un concerto punk e si scontrano con vari problemi, tra cui la città che non apprezza nulla che non é aperta al nuovo, la mancanza di strutture e di luoghi, il disagio giovanile e tante altre tematiche che sento da quando ho tipo 12 anni.
É un film un po' così. Realizzato in maniera decente, una commedia drammatica, che alla fine scorre bene ma, dico la verità non mi ha lasciato un granché. A dire il vero manco mi ricordo perché decidono di fare un concerto punk hardcore in una città di provincia, cosa che mette in moto tutti gli eventi del film e l'inevitabile evoluzione dei personaggi. Ma oltre a quello nulla di che. Di sicuro questo non é un film su Grosseto. Attenzione il film é ambientato a Grosseto, di cui si vede poco di notevole, se non lo squallore di certi posti.
(Al bar Gigi, forse uno dei posti più squallidi di tutta la città)
I personaggi parlano il dialetto locale in maniere impeccabile, tanto che pensavo che fossero tutti del posto, invece lo é solo uno, quindi complimenti per l'impegno a tutti. Uno dei personaggi é ispiratissimo a un personaggio storico della contro cultura locale. Ma alla fine questa é la solita storia di ogni città di provincia. Puoi metterci Viterbo, Arezzo, Latina, Formia, etc. etc. etc. e la storia é la stessa, solo cambiando gli accenti. Non ha nulla di particolarmente legato alla mia città. Grosseto é fatto di paesaggi, di un centro storico, di gente particolare. Nulla di tutto ciò. É solo rappresentato il disagio. Il bar probabilmente peggiore di tutta la città, quello di un distributore dove la notte ci sono prostitute. Oppure orrende riprese della questura, uno degli edifici più brutti di tutta la provincia. Per fortuna c'é uno sguardo a Piazza Dante. Per non parlare di un impietoso sguardo alle mura con un graffito su un memoriale. Della città é rappresentato solo il brutto e il disagio.
(Uno dei più bei momenti del film - forse l'unico, la scena al bar Ricasoli dove c'é pure il compianto Gigi)
In tutto ciò i protagonisti vivono in questo inferno in terra, in questa periferia senza fine di sale di circoscrizione squallide, dove vengono celebrati ancor più squallidi compleanni. E tutto il film pensi, "cazzo a grosseto non c'é proprio un cazzo che merda di posto fa schifo". Uno dei tre protagonisti alla fine decide di prendere l'occasione partendo per un'opportunità all'estero. Questo personaggio viene un po' dipinto come lo stronzo della situazione che abbandona gli amici in questo posto del cazzo. Amici che, idioti si fanno pure arrestare perché per rubare un impianto audio si mettono a fare un casino della madonna. Si proprio stronzo quello... Comunque, il film prosegue con i nostri eroi che non si arrendono al loro sogno di... di cosa? Ah già in tutto questo disagio e battute in toscanaccio mi ero dimenticato: di fare una volta una cosa fica in città e alla fine ci riescono, anche se in maniera dolce amara, perché alla fine poi nulla cambia e tutto ripiomba nella solita monotonia. Morale, ancora una volta, Grosseto é una merda. Però se quello se ne va, lui é la merda. Minchia ok, si é capito é il motivo principale del film, già dal titolo, Grosseto é ai margini, Grosseto é una merda, ma anche tu che non stai più a Grosseto sei una merda. Tutto é una merda, anche io che mi sono visto il film cosa sono?
E mi viene un dubbio alla fine del film... E se proprio i protagonisti fossero il disagio della città? Un rovesciamento involontario del messaggio del film. I protagonisti sono immaturi, pigri (meno quello che va via), incapaci di relazionarsi. Hanno una passione particolare, specifica, che in una città di provincia non potrà mai svilupparsi. Cosa li trattiene dal non seguire le loro passioni altrove, dove protrebbero trovare sfogo e persone simili? Non hanno un lavoro, la famiglia di quello coi basettoni potrebbe star bene, se non meglio altrove. Eppure persistono nello stare lì, avvelenando se stessi e quello che li circonda, persone che tutto sommato sono contente della realtà locale e ne sanno cogliere la bellezza, perché più semplici e positive, che sanno apprezzare la bellezza che hanno a portata di mano tutti i giorni? Me ne andrò a letto con questi dubbi esistenziali...
(Una scena di disagio locale nel film)
Ovvia. Ok bravi, sono anche sicuro che hanno fatto un proiezione in città e tutti a dire, film belliffimo, racconta beniffimo il disagio giofanile. Ma boh. Per me lascia un po' quello che trova e non dice nulla di che, solo ombre e poche luci, qualche poveretto potrebbe dire l'amicizia é la luce del film, ma anche no.
Mi é piaciuto? No. Lo raccomando, ma non alla pro-loco di sicuro. Il regista tuttavia penso abbia delle capacità, anche se magari investirei su una sceneggiatura un po' più spessa.
Ah dimenticavo il film si può trovare anche qui in vendita ma non in streaming purtroppo, almeno per ora.